Regia di Matteo Botrugno, Daniele Coluccini vedi scheda film
Esordio interessante quello del duo in cabina di regia costituito da Matteo Botrugno e da Daniele Coluccini che pur presentando ingenuità di varia natura riesce anche a raccontare in modo convincente la vita di periferia di una grande città, in questo caso Roma (come si può intuire da praticamente ogni dialogo presente nel film).
Marco (Maurizio Tesei) è appena uscito di prigione, ma nonostante le sue buone intenzioni non potrà evitare di tornare a bazzicare negli ambienti sbagliati e quindi spacciare.
Sonia (Ughetta D’onorascenzo) è una ragazza volonterosa che per guadagnare qualche soldo lavora in un bar tra un esame e l’altro.
Faustino, Massimo e Federico sono tre perditempo, piccoli teppistelli molto uniti tra loro.
Le loro storie finiranno col confluire in incontri fatti di violenza e sangue.
Certamente ci vuole propensione e pure un po’ di talento per raccontare storie come questa senza svilirsi e precipitare nei soliti luoghi comuni.
E fin dall’inizio, con l’ingresso in scena di Marco inseguito alle spalle dalla telecamera, si nota l’impegno nel cercare di fare il massimo, di lasciare una traccia, nonostante i mezzi siano quelli che sono (pochi).
Il racconto fatto di piccole, e grandi, difficoltà, ma anche di spigliati sorrisi, impossibilità di fuga, fratellanza, ma anche invidia, regge agevolmente anche quando non ci sono fatti realmente salienti in scena, ovviamente questo in attesa che qualcosa di (s)travolgente accada.
E da quando questo succede, abbiamo scene madri anche di forte impatto (sottolineate da un brillante utilizzo della musica), ma la costruzione si fa anche più precipitosa, l’andamento più ondivago, questo premettendo che le scelte rappresentative dei momenti chiave sono interessanti a livello figurativo considerando che si tratta di esordienti.
Ecco, per tutto questo “Et in terra pax”, anche il titolo merita approvazione, rimane un film che si fa voler bene, nonostante alcuni difetti non manchino affatto, che non si accontenta di espletare il classico compitino accomodante e che pur andando un po’ fuori giri in alcune occasioni, riesce ad offrire spezzoni davvero promettenti.
Interessante.
Si fa notare per un buon equilibrio nella narrazione e per alcune soluzioni ardite, ma non frutto del caso.
Peccato per qualche passaggio meno convincente nella parte finale.
Esordio promettente.
Si fa notare per un buon equilibrio nella narrazione e per alcune soluzioni ardite, ma non frutto del caso.
Peccato per qualche passaggio meno convincente nella parte finale.
Esordio promettente.
Il carattere non gli manca, recitazione però un pò da affinare.
Pienamente sufficiente.
Bel volto, personaggio discreto.
Promossa.
Pienamente sufficiente.
Pienamente sufficiente.
Ruolo abbastanza di maniera, ma la sua resa è soddisfacente.
Contributo sufficiente.
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