Regia di Richard Berry vedi scheda film
Credo che ormai si possa dire : nel primo decennio del nostro secolo, il « polar » francese ha superato il « gangster movie », il poliziesco americano. Anzi, lo surclassa proprio. Come sottolineato sia dalla scheda della redazione (che incredibilmente gli assegna solo due stelle con una recensione quasi tutta positiva) e da chi ha scritto prima di me, la trama ha poco di originale : guerra tra clan, ex-delinquente che si era illuso di ricostruirsi una nuova vita, amicizia virile e tradimento, violenza, sparatorie e inseguimenti ottimamente filmati. Tutto già visto, ma veramente ben costruito. Gli attori sono pienamente « in parte », come si usa dire. Jean Reno decisamente adeguato a questi statici ma implacabili ruoli, Jean-Pierre Darroussin, avvocato del nostro « immortale », oltre ad una recitazione impeccabile, può vantare un paio di monologhi memorabili, Kad merad si conferma attore capace di passare con nonchalance dal registro della commedia a quello del dramma, Richard Berry, qui alla sua quarta regia, si ritaglia una parte minore, ma decisamente carismatica. I dialoghi, così rari nei film d’azione, hanno un loro spazio importante, passano dalle frasi lapidari (alla Sergio Leone, per intenderci) a vere e proprie prestazioni di alta scuola. Per quel che riguarda la fotografia, alcuni squarci di Marsiglia lasciano il segno. Il film si segue tutto d’un fiato, non ci si annoia mai. Niente di nuovo : il cinema francese gode di ottima salute.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta