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Diary of the Dead. Le cronache dei morti viventi

Regia di George A. Romero vedi scheda film

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La recensione su Diary of the Dead. Le cronache dei morti viventi

di Enrique
6 stelle

Le tematiche esistenziali e sociologiche che Romero tenta di coinvolgere nel suo prevedibile, sanguinolento gioco al massacro sono, ancora una volta, di forte impatto: l’informazione odierna, perennemente filtrata da mezzi di comunicazione artigianali che restituiscono solo frammenti soggettivi e parziali, impossibilitati a fare chiarezza sul reale. il desiderio di raccontare la realtà nuda e cruda che si confonde con la smania di protagonismo, di essere l’artefice ed il protagonista di una storia eccezionale che farà scuola e sarà presa a modello da chiunque altro. Il sovvertimento dei ruoli sociali, per cui gruppi di privati male organizzati solidarizzano e si aiutano e “rassicuranti” drappelli militari fanno esattamente l’opposto. Come lo stravolgimento radicale dei cicli biologici, così la stessa sorte tocca ai valori di una vita, presto dimenticati in nome di una salvezza che non conosce senso alcuno. Altro che puro spirito di sopravvivenza; cambia la minaccia, ma l’uomo è sempre l’uomo (un essere dai limiti smisurati). E quindi, in quanto tale, merita (ci chiede apertamente Romero) la salvezza?
Ancora una volta il padre degli zombie-movies asservisce il suo genere prediletto al tentativo di raccontare le storture del mondo di oggi e (addirittura) della natura umana. E lo fa da un’inquadratura pessimistica, poco cercata e celebrata dai notiziari dei canali tradizionali, ma che si fa strada per vie traverse, più anguste, ma non meno efficaci. La tecnica della ripresa diretta - a dire il vero, un po’ abusata dal cinema horror degli ultimi anni - funziona egregiamente e sul versante propriamente orrorifico e su quello dell’indagine socio-culturale.
Ma, a questo punto, la domanda sorge spontanea: fino a quando si potrà davvero credere che l’affezionata passione di Romero non è (da tempo) degenerata - dinnanzi all’ennesimo film che tratta le medesime tematiche (come declinate più sopra), con il medesimo mezzo (l’accattivante veste da zombie movie) - in una ludopatia dal valore di denuncia sociale tanto lodevole quanto specioso?

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