Regia di Terrence Malick vedi scheda film
Per favore, non tocchiamo Kubrick! Insomma Malick ma che volevi fare? Le tue intenzioni, sicuramente, erano buone ma ti sei lasciato prendere la mano e, alla fine, ci hai regalato un film buono a metà. Bellissime e intense le scena di vita familiare tra Brad Pitt (con la faccia troppo liscia e immatura per fare il rude padre) e Jessica Chastain (delicata e affascinante al punto giusto, ottima nel ruolo a cui è stata assegnata) e bellissime ma troppe, eccessive, le scene sulla creazione del mondo che comunque non colgono l’essenza della vita. Perché a Kubrick ci si può ispirare ma non imitare, non si può nemmeno osare immaginare di poterlo imitare. Alla fine sembra aver visto due film paralleli che non riesco ad incrociare, due film a se stante che sarebbero valsi di più se considerati separatamente, legati solo dalla religiosità di fondo che è radicata in ogni fotogramma, indistintamente. Ancora mi chiedo chi, e soprattutto come, ha osato gridare al capolavoro se, in conclusione, non si fa altro che aggrottare la fronte alla ricerca di un’interpretazione valida a non sminuire il lavoro del regista. Consideriamolo una “ballata della vita” dove la musica è poca e i passi sono sbagliati. Pasticciata imitazione dell’inimitabile, almeno per me che Kubrick regna sovrano nell’incomprensibilità del cinema d’autore che affascina chi vive di immagini che non finiscono per essere solo immagini.
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