Regia di Kyle Newman vedi scheda film
C’è un difetto di fondo ed è che i fan più incalliti di Star Wars mai oserebbero penetrare nello Skywalker Ranch di George Lucas: un po’ per il sacro rispetto che logicamente portano nei confronti del regista e poi perché la villa in questione può a tutti gli effetti essere considerata una santa sede assolutamente da non violare. Non è come l’Area 51 o Fort Knox. Il pretesto dell’amico malato non basta e non tiene. Lo spunto, quindi, è quanto meno forzato e il film di riflesso parte con il piede storto, per poi accumulare una serie di stereotipi tipici del film goliardico on-the-road che comprendono ragazze mozzafiato che comunque non te la danno, biker incazzosi riuniti in bar auto-referenziali, convenzionali disavventure con la polizia, crescita personale, riscoperta di sé, bla bla bla. Nemmeno il cast risulta troppo simpatico e patetici sono i faziosi bisticci con i Trekkies. Una commedia che oltretutto sembra arrivata molto tardi, se si considera che l’Episodio I risale ormai al 1999 e che semmai andava capitalizzato quel momento, quella lunga e spasmodica attesa con i fan accampati davanti alle sale cinematografiche, con i countdown che scandivano i secondi che separavano dall’evento, con il gran chiacchiericcio sui media. In questo senso Fanboys, purtroppo, è arrivato con almeno 10 anni di ritardo. Non dimentichiamoci poi che il film ha pure avuto una lavorazione tribolata che ne ha ulteriormente rimandato l'uscita sul grande schermo.
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