Regia di Pappi Corsicato vedi scheda film
In tempi di cumuli di rifiuti per le strade di Napoli fa specie (di primo acchito) vedere la Napoli inedita e linda filmata sul grande schermo nel 2008 da Pappi Corsicato ne IL SEME DELLA DISCORDIA. In realtà l’autore de I BUCHI NERI – a parte un paio di volti del cinema partenopeo – non dà connotazioni regionali ai suoi personaggi e in generale al film stesso. Le palme, i grattacieli post-moderni e il mare richiamano piuttosto una Miami del Mediterraneo. La trama racconta di una coppia di belli: lui sterile, un po’ ombroso, traditore e precoce; lei solare, fedele e fertile come un concime per piante. Un’aggressione in un angolo (fittizio) di cartoni e immondizie genererà il seme della discordia del titolo.
Ciò che affascina nell’ultima opera di Corsicato è lo stile con cui permea il suo film (finora) più compiuto e divertente. Gli anni sessanta che incontrano l’estetica delle soap-opera. Non solo da un punto di vista scenografico. La cinepresa accarezza i vestitini e i corpi formosi di Caterina Murino, Martina Stella e Isabella Ferrari. Corsicato non saccheggia ma omaggia. Le musiche dei vari De Masi, Trovajoli, Morricone e Bacalov infiocchettano la leggerezza, la gaiezza e l’ironia dei toni. La serietà delle problematiche presenti rimandano alle trame delle soap-opera che per mano del regista diventano quasi d’autore. Coreografie e balletti spiritosi e scoordinati. Dialoghi vivaci da commedia anni ’50 aggiornati al linguaggio odierno. Inquadrature desuete e funzionali a sottolineare sguardi, pensieri e stati d’animo dei protagonisti. Autocitazioni alla Tinto Brass e nudi di doccia non morbosi. Commedia scintillante (lontana dalle stucchevolezze e prosopopee alla Ozpetek) che si avvale dell’accattivante fotografia del decano Ennio Guarnieri e di un cast rinomato e gustoso. Oltre alle attrici citate brillano anche Alessandro Gassman, Valeria Fabrizi, Michele Venitucci e i cammei di Angelo Infanti, Rosalia Porcaro e Iaia Forte.
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