Regia di Dino Risi vedi scheda film
Perché dare solo sufficiente a questo film? Io lo trovo certamente riuscito, per quanto inconsueto per il suo regista. E' un'approfondita analisi di certi rapporti sentimentali di ieri e di oggi, e soprtattutto un buon ritratto con scavo psicologico di una serie di personaggi, tutti verosimili e presi dalla vita reale. Lui è il tipico uomo che piace alle donne, che però di contro le tratta tutte (o quasi) con superficialità e le usa praticamente per passatempo. Naturalmente nessuna se ne accorge, e viene preso quindi sul serio. Anche per lui però viene il momento in cui si innnamora veramente, e si trova a sua volta accecato, poiché non riesce a vedere il vero carattere di lei e a scoprire le sue bugie. Indimenticabile la Martinelli, classica donna che non sa capire un no e continua a sperare e a farsi umiliare contro ogni buon senso. Interessante anche il ritratto del riccone libidinoso e cinico. Un vero punto di forza del film è però il ritratto della biondina coprotagonista: buona, senza vera cattiveria, e sotto sotto anche lei aspirante all'amore vero; è però decisamente incapace di dominarsi e di dire di no ad un altro uomo, vive sempre sulla superficie (tranne che alla fine), e quindi assolutamente inaffidabile. Perdipiù è capace di andare a letto con uno solo per noia e quasi senza pensarci. In certi casi - come dice lui ad un certo punto - la pietà è una tentazione, è sbagliata e porta solo male. In quei casi bisogna saper resistere alle lusinghe di chi ci ha tradito così tante volte. Il "forse è cambiata" è una tragica illusione. I due sarebbero fatti l'uno per l'altra, ma l'inaffidabilità di lei è un ostacolo insormontabile. Intensa la tardiva presa di coscienza finale, con le lacrime amare che si spera abbiano insegnato qualcosa. Bella come sempre la musica di Rustichelli.
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