Regia di Roy Andersson vedi scheda film
Artica "sit-com" d'autore composta di surreali micro-storie e frammenti tragicomici: dispetti di condominio, dipendenze alcooliche, sogni ricorrenti, minuscole meschinità e incoerenze quotidiane svelate in punta di piedi. Un universo urbano ipergrottesco osservato con arguzia, ironia e un pizzico di malinconico silenzio. Andersson strizza l'occhio a Kaurismaki e a Tati ma lascia una firma molto personale lavorando soprattutto sul ritmo (formidabile il montaggio in crescendo). Uscita in un pugno di copie e già praticamente sparita dalla prima visione (spaccatevi in quattro pur di recuperarla) una geniale, scatenata, intelligentissima commedia drammatica in cui si sorride (e si riflette) a denti stretti. Uno dei migliori film dell'anno.
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