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Planet Terror

Regia di Robert Rodriguez vedi scheda film

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La recensione su Planet Terror

di stanley kubrick
8 stelle

Il cannibal-movie delle origini  

Il sottotesto culturale su cui Grindhouse Planet Terror si muove è generato da mostri maligni che superano il limite dell'immaginazione. La moda degli splatteroni anni 70-80 tipici di Joe D'Amato che se la battevano al bottegino insieme alle commedie erotiche italiane viene ripresa da Rodriguez in questo cannibal-movie in stile morti viventi, che fa il verso ai film scritti prima. Sicuramente inferiore rispetto a Death Proof, Planet Terror è una specie di supplica impietrita per far guardare avanti alle persone, senza mai voltarti indietro, altrimenti si rischia di investire uno zombie che passa qualche strada accanto alla tua. Non esistono i cartelli appositi al rischio di investimento zombie, ma soltanto quelli per gli animali, specie cervi, daini e compagnia varia. Nella pellicola in questione si (ri)genera l'entità maligna, quella con le mani marce e appiccicose, con gli occhi stralunati con iridi bianchi e lucidi, come i ciechi, con un fisico lurido e sporco che serve per mantenere una certa visibilità. Gli zombie di Rodriguez non hanno un identità, nemmeno quelli umani che, successivamente, saranno morsi nel corso del film, come succede al medico interpretato da Josh Brolin. Proiezioni cupe e irradiate sembrano le uniche spiegazioni per questo fenomeno interspaziale, o forse soltanto subterritoriale, come è giusto che sia.
Il prologo serve a spiegare in soldoni quale è l'evento scatenante dell'intera pellicola. Il gas che trasforma gli umani in zombie è una sorta di intercapedine, uno spazio vuoto che cambia radicalmente tutto ciò che ci circonda che è umano. Verdognolo e inodore, non entra nemmeno nella tavola degli elementi, dato che non si è mai scoperto. Le interferenze della macchina da presa (provocate da lungimiranti effetti speciali di prim'ordine) servono a classificare questo gas come fonte del male, oltre che a catalizzarlo in forma canonica come uno sbalzo di comportamento dell'umano. Il ritmo sincopato garantisce una maggior fluidità del racconto e le scenografie sono ottime.

Dopo aver parlato di zombie, mi sembra opportuno scrivere anche di umani. L'ossigeno viene completamente sosituito dalla potente deflagrazione che quel gas verde ha nei suoi confronti, quando formano una reazione chimica. Quei pochi spazi vuoti di nulla che si formano dopo questa reazione non vengono riempiti, ma si limitano a formare uno spiraglio di (poca) aria necessaria per la vita da umano. La propagazione del gas viene interrotta nel momento in cui questi spazi vuoti si riempono di ossigeno e scoppiano, ripulendo tutto lo strato di gas verde, in modo che nessun'altro umano venga contagiato dalla forza di questo gas. Quando arriva questo momento, Rodriguez fa entrare in gioco i protagonisti (umani) e il classico modo di fra trasformare gli zombie in umani, ovvero quando i primi mordono i secondi. L'aggiunta dello splatter sporco, quello dove si vedono le budella, le ossa e tutto quello che sta dentro il corpo umano che vengono mangiati dagli antagonisti, sembra quasi di assistere a un test di after effects.
Le storie degli umani si intrecciano come se fosse una commedia sentimentale degli anni duemila. C'è quella del medico e della moglie infermiera con il figlioletto in crisi marimoniale, c'è una ballerina di lap dance (il balletto sul cubo dopo il prologo, mentre scorrono i titoli di testa, toglie l'insalivazione) che sogna di fare carriera come cabarettista nei teatri di tutto il mondo, un ragazzo che si incontra/scontra con la ballerina e i due riscoprono l'amore focoso che c'era già nel passato. Un personaggio grottesco, a capo di una base militare che conosce tutte le cause che il gas verde può provocare.
Anche Rodriguez, come Tarantino, vuole omaggiare le donne, ma anche deriderle. Ricordate la scena, in Death Proof, quando Stuntman Mike fa l'incidente (nella prima storia) con le quattro ragazze (tutte moriranno), una delle ragazze, Jungle Julia (citata anche in Planet Terror ndr) perde la gamba a causa dell'incidente. La ballerina sembra quasi una sua controindicazione, dato che gli amputano la gamba per un incidente. Eppure, ha il coraggio di andare avanti, di sfuttare l'handicap come forza morale, dato che poi ci metterà al posto della gamba, prima un legnetto per camminare, successivamente una vera e propria mitraglia con tanto di lanciafiamme e bazooka.
Le citazioni sono tante, a cominciare anche da quella del trailer finto di Machete (di qui il film è uscito da poco e alla regia c'è proprio Rodriguez). Mentre Tarantino giocava di squadra con le donne, Rodriguez, le donne, le sovrasta e ci mette dentro un vero e proprio capo, che da sola fa tutto quello che hanno fatto le ragazze in Death Proof. Anche se con l'aiuto di "comprimari" quali un macellaio e lo sceriffo, fratelli diversi ma estremamente ufuali nei modi di fare.
La macchina ha spento i battenti mentre gli zombie sono ritornati a riposare "in pace".

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