Regia di Andrea Molaioli vedi scheda film
Tratto dal romanzo giallo LO SGUARDO DI UNO SCONOSCIUTO della norvegese Karin Fossum, LA RAGAZZA DEL LAGO e' stato quello che si può considerare il fenomeno cinematografico italiano del 2007, aggiudicandosi la bellezza di ben 10 David Di Donatello, tra cui quello di miglior film. Un po' provocatoriamente affermo che al massimo gli si sarebbe potuto dare il Telegatto. Infatti la pellicola diretta dall'esordiente Molaioli, sembra una tipica fiction televisiva dei nostri tempi, e nemmeno delle migliori. Il regista sposta l'azione dal fiordo norvegese del romanzo, al bellissimo e suggestivo scenario del Lago Superiore di Fusine a Tarvisio, in provincia di Udine. Ci viene raccontata la storia dell'omicidio di una bella diciassettene ben voluta da tutti, che sconvolge una piccola e tranquilla comunità. Andrea Molaioli sembra voler dirigere un film ambizioso, con atmosfere e musiche talvolta rarefatte, a tratti suggestive, ma che non bastano certo a fare di questo esordio un'opera valida e interessante. Freddo ed eccessivamente lento e aggravato da una recitazione meccanica. Discorso che vale anche per un distratto e ripetitivo Toni Servillo, che tiene la medesima espressione per tutta la durata del film. Anche dal punto di vista dello scavo psicologico dei personaggi, se paragonato al romanzo d'origine, il film fallisce miseramente. Il personaggio del giovanissimo Halvor era uno dei punti di forza del libro. Nel film invece ha una scarsissima visibilità, peraltro interpretato mediocremente da un'anonimo e giovane attore. Sopravvalutatissimo.
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