Regia di Andrea Molaioli vedi scheda film
E' possibile vedere un giallo di oggi che sia ben fatto, non pretenzioso, non effettistico, non morboso, non sadico e violento, e poi ben scritto, ben diretto, con personaggi credibili e mai banali? Direi proprio di sì, benché lo affermi solo in virtù di questo bel film. Un altro regista avrebbe potuto abbondare in stereotipi sui serial killer o giù di lì, banalità varie, e soprattutto avrebbe potuto conferire all'opera quella fastidiosa aria piatta da fiction per la tv. Questo film, invece, non è tutto questo. Appassiona fin da subito, lo si segue con interesse, e la soluzione del giallo non è affatto a portata di mano. Bravi sono tutti gli attori - anche secondari - ma soprattutto naturalmente il protagonista Toni Servillo. Ogni personaggio ha il suo spessore umano, e soprattutto le sue miserie umane, rispecchiando molti dei problemi della nostra società di oggi. E' una società venata di tensioni anche forti, che infatti prima o poi devono esplodere. L'ambientazione (a Tarvisio e dintorni) è nuvolosa e umida e, benché ciò sia dovuto a motivi metereologici probabilmente non previsti dalla sceneggiatura, essa finisce per adattarsi bene al racconto e a creare una riuscita atmosfera grigia e fredda. Ancora due brevi note. La sceneggiatura offre alcune annotazioni non casuali sul modo di vivere che hanno i giovani e i bambini di oggi (colpa degli adulti): la bambina può stare a casa se non ha voglia di andare a scuola, come l'ex fidanzato della ragazza fa numerose assenze dalla fabbrica dandosi malato, perché non gli va di lavorare ogni giorno; infine la figlia del protagonista fa anch'ella numerose assenze dalla scuola solo per capriccio. E poi un'altra cosa: l'uomo può accettare il rimprovero della coscienza, oppure può decidere di fare di tutto per soffocarla, persino uccidere una persona. In ogni caso, un film che è una bella sorpresa.
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