Regia di Andrea Molaioli vedi scheda film
Finalmente un bel film italiano e di genere non ben definibile ,giusto per dire che se vogliamo anche noi abbiamo mano delicata nel fare cinema senza per forza avere la spocchia e la scorza dell'autore.Qui il pretesto è un indagine sulla morte misteriosa di una ragazza ben voluta da tutti in un piccolo paese friulano.Il commissario incaricato delle indagini vi si butta anima e corpo,lui ,campano,che si sente straniero in terra italiana.Ha i suoi bei guai familiari(la sua situazione paradossalmente ricorda quella del protagonista del bellissimo MR 73-L'ulitma missione di Marchal,anche se li'la soluzione è diversa) ,una figlia che sente di non conoscere abbastanza e una moglie smemorata chiusa in un Istituto di cura.Col suo bell'armamentario di nevrosi,di problemi personali ,di insoddisfazioni,di inquietudine per dirla con una parola sola,comincia ad indagare tra la fauna umana composita del paesino che dal canto suo gli riserva costantemente delle belle sorprese.Il tratto comune di tutte queste persone è che nessuno è quello che sembra e Molaioli è assai bravo a mantenersi nel vago,disseminando il racconto di tracce,alcune utili,altre decisamente fuorvianti,mantenendo una sottile ambiguita'di fondo fino all'inaspettata soluzione finale.Guardando il film,i dialoghi del commissario con i vari personaggi ci si sorprende a pensare che proprio in questo istante ci si trova di fronte all'assassino ma non è cosi':sfilano il matto del paese(che paese è se non ne ha uno?),il ragazzo con cui filava ma senza sesso(intelligentone cerca pure di darsi alla fuga),il padre troppo interessato,l'allenatore,l'altro amante.Tutti personaggi a tutto tondo,uno piu'interessante dell'altro,tutti con un essenza diversa da quello che appare.E Toni Servillo con la sua statura non comune domina,con il suo accento marcato meridionale,col suo pragmatismo,con la tristezza che lo assale perche'non riesce a capacitarsi di tale crimine che ha caratteristiche troppo strane per non rifletterci sopra(una morte per annegamento provocato da qualcuno senza che la vittima accennasse alla minima lotta per difendere la propria vita).La soluzione del giallo non interessa a Molaioli e si vede fin dalle prime placide sequenze,eppure sorprende.Questo è una sorta di studio antropologico della profonda provincia,che sia ambinetato in Friuli non ha importanza,un film fatto di atmosfere rarefatte,di parole sussurrate,dette sotto voce,di gesti trattenuti,che racconta un crimine che mai si vorrebbe sentire...e il tutto lo racconta in forma fluida,con i bei colori della natura autunnale e con un ottima compagnia d'attori.....
acerba
non male
particina di poche sequenze
presenza incisiva
istintivo
bravo
breve ma significativa apparizione
sembra narcotizzato,con gli occhi socchiusi e il parlare sottovoce
non sarebbe dispiaciuta a Simenon la figura di questo commissario....
buona regia attenta a cogliere le sfumature di ogni personaggio
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