Regia di Bob Clark vedi scheda film
Horror stimolante.
Slasher movie che potrebbe definirsi finanche convenzionale, non fosse per il suo incipit, in medias res e già ricco di domande, e per il suo finale, più misterioso e aperto che mai. Pronti via, e soggettiva minacciosa rivolta verso l'abitazione. In un istante già capiamo due fatti: che quello è sicuramente un assassino, e che per tutto il film ci porteremo dietro il mistero sulla sua identità. Tutto questo, senza che sia stata pronunciata una sola parola, o che sia accaduto un singolo evento, o che abbiamo conosciuto almeno uno dei personaggi. La vicenda poi decolla, le morti cominciano ad affastellarsi, gli indizi palesemente fasulli e i depistaggi anche. Alzi la mano chi era cascato nel finto tranello del regista Clark e aveva pensato che fosse quella del fidanzato della protagonista Jess l'identità dell'assassino tanto agognata: quale gonzo poteva pensare che dopo la sua uccisione fosse risolto tutto quanto? Insomma, non ci coglie affatto alla sprovvista che in conclusione di opera, dal letto di dolore di Jess, provata dagli avvenimenti recenti, parta un lungo e lento piano sequenza. Il colpo di scena è solo apparente. La lentezza angosciante del piano sequenza accresce l'attesa per l'anelato e meritato premio finale: la soggettiva che ci ha a lungo tormentato si trasformerà finalmente in un'inquadratura rivelatoria del killer, siamo certi e sicuri. E quindi, quale migliore trasgressione ai codici della narrativa, quale più terrificante plot twist, che negare la fase di agnizione e lasciarla in sospeso, per sempre? Il colpo di coda che ci turba e sconvolge in questo caso non dipende dalla trama del singolo film, ma è la storia del cinema che lo produce: sempre abituati al disvelamento dell'assassino, non avevamo preso minimamente in considerazione l'ipotesi che per una volta potesse rimanere senza un volto.
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