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I testimoni

Regia di André Téchiné vedi scheda film

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La recensione su I testimoni

di emmepi8
8 stelle

 
Siamo ai tempi della fine della vera libertà sessuale e cioè agli inizi dell'AIDS, il regista tratta l'omosessualità in maniera diversa da come lo aveva già fatto in Niente Baci sulla Bocca, qui c'è un apertura completa verso questo atteggiamento sessuale che non vuole discriminazioni ed infatti le interpretazioni non sono affatto legate a stereotipi da cui siamo invasi, trattando questo tipo di tema. Il dramma fa da cornice, ma mai la regia e sceneggiatura ci inzuppa dentro, lasciando quella leggerezza del tono, che fa entrare dentro i problemi senza esserne soffocati. La libertà in amore è un comandamento fondamentale, e lo stesso esempio di coppia ne è un simbolo, anche complesso, ma mai rinunciatario. Ogni personaggio ha una sua problematica precisa, che compone la storia: la donna che diventa madre, ma che reagisce problematicamente, non volendo rinunciare ai suoi scopi di vita(come del resto aveva fatto la madre, a suo tempo); il marito poliziotto e determinato a non passarne una nei misfatti che incontra, ma in questa durezza e sicurezza si inserisce un sentimento imprevisto e fuori dai suoi schemi; l'amico di famiglia dichiaratamente omosessuale che non concede sconti ai moralismi ed ai sentimenti; il ragazzo giovane che appare, fiore incontaminato, malgrado le scelte e gli ambienti che frequenta; la sorella che determinatamente sceglie la sua strada artistica, concedendo poco a chi le sta attorno. La reazione al morbo non è limitante e quindi la gioia di vivere il corpo liberamente deve rimanere; Techine ormai ha passato quei9 periodi in cui non riusciva a fondere la sua intellettualità di pensiero con l'idea cinematografica e questo ne è un esempio lampante di cinema nel vero senso della parola. Chi rimane avrà il suo ricordo del periodo trascorso e certamente l'esperienza lascerà dei segni naturali nei protagonisti che rimangono, Una scena su tutte rende la disperazione e la gioia di un attimo in cui trapasso è inevitabile: la corsa del ragazzo verso la morte, davanti alle visioni di persone ormai indistinguibili per lui.

Sulla trama

Una storia corale con suo cuore centrale, ottimamente resa

Su André Téchiné

Una bella regia  quasi invisibile,  e questo attengiamento serve  per  l'insieme dei personaggi che fanno vivere la storia

Su Michel Blanc

Blanc fa il suo personaggio un po' spinoso, ma determinato ebravo come sempre

Su Emmanuelle Béart

Si possono muovere  critiche, ma l'attrice la sa fare eccome, basta certamente saper scegliere i ruoli ed esserne convinte, le critiche faziosi che vengono da destra fanno solo pena, portando in campo l politca e le scelte di vita personali, che non hanno a che vedere con il lato artistico

Su Sami Bouajila

Bravo, è riuscito ad entrare nel suo ruolo senza mezzi termini

Su Julie Depardieu

Finalmente la figlia del  grande Gerard ha saputo imporsi e dimostrare che sa anche recitare

Su Johan Libéreau

La delicatezza del tocco e qui c'è veramente tutta

Su Lorenzo Balducci

Ruolo marginale dell'americano, ma centrato bene

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