Regia di Lewis Allen vedi scheda film
Bel film di fantasmi, assai poco noto in Italia, nonostante il protagonista sia un Ray Milland in ottima forma. Al centro della trama vediamo una casa infestata da strane presenze, che si manifestano sia con un misterioso pianto che con apparizioni. A questo proposito devo dire che gli effetti speciali sono molto buoni, sia di per sé (perché fanno paura) che per l'epoca.
Dunque un'altra volta il cinema si ferma a riflettere sui crimini nascosti del passato, che ritornano prepotentemente a galla, finché non ci si decide a svelarli e ad ammetterli. Il torbido delitto avvenuto nella casa è di quelli imbarazzanti e inconfessabili, che infatti è protetto da un muro di omertà, anche da chi vorrebbe sinceramente aiutare la povera ragazza, come suo nonno. Ma il male bisogna sempre affrontarlo; accantonarlo o insabbiarlo non risolve niente. Benché il delitto rimanga confinato ai racconti e alle confessioni, e non si veda mai, esso è comunque un forte spaccato sulle più distruttive passioni umane, spesso scatenate da una situazione iniziale ingenuamente sottovalutata.
L'ambientazione è efficace e suggestiva. La casa se ne sta solitaria su una costa inglese battuta dai venti, vicino al precipizio con sotto il fragore del mare... Anche il lavoro sulla fotografia è buono, con molte scene scure e a lume di candela. Il buio e l'ombra hanno infatti un ruolo non secondario nella costruzione della suspense. Vi sono anche dei minuscoli sconfinamenti nella commedia, che stemperano un po' l'atmosfera drammatica. La vicenda, comunque, è intricata, e va seguita con attenzione.
Notevole ho trovato la scena della ragazza sulla rupe, che frana improvvisamente sotto i suoi piedi.
I capolavori dei film di fantasmi rimangono secondo me "Suspense" di J. Clayton e "Gli invasati" di R. Wise. Anche questo, comunque, è sicuramente da vedere e da annoverare tra gli esemplari più riusciti del genere.
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