Regia di Philip Kaufman vedi scheda film
Tanto affascinante il libro (tratto dai diari di Anais Nin) quanto mal riuscita questa trasposizione cinematografica. E' la storia vera della passione tra due mostri sacri della letteratura del XX° secolo: l'algida e intellettuale Nin con il passionale e "materiale" Miller. Non fraintendiamo nel cogliere la cifra stilistica di questo film. La freddezza della pellicola riflette certamente lo stile dei diari e il modo di intendere la vita e la scrittura da parte dell'autrice: una spericolata sarabanda di esperienze (perlopiù sessuali), vissute con voluto distacco emozionale, da analizzare e vivisezionare, poi, nella quiete della propria stanza, al microscopio della razionalità e della astrazione. Di questo, si potrebbe dare atto al regista se non fosse che l'effetto sembra più determinato dalla inespressività degli attori che non dettato dall'abilità e dalla bravura del regista. Quello che sarebbe stato opportuno trasferire al film è la passionalità, la vita e l'ironia che traspaiono dalle pagine di Miller in "Tropico del Cancro" e "Primavera nera" capolavori nati riferendosi alle stesse esperienze, agli stessi luoghi e allo stesso periodo dei "diari": due modi diversi di vedere la medesima realtà. Il regista non coglie appieno nessuna delle due essenze e fallisce anche nella descrizione dell'atmosfera di quella città unica e irripetibile, dal punto di vista artistico, che era la Parigi "bohemienne" degli anni '30 del secolo scorso in cui i più grandi geni, pittori, scultori , scrittori, scienziati hanno vissuto gomito a gomito, inconsapevoli, forse, di stare scrivendo pagine importanti della Storia. Il risultato è una pellicola fiacca, "di facciata" e, perdipiù, inutile.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta