Regia di Gerald Kargl vedi scheda film
Uno psicopatico, mosso nel suo agire da una irrefrenabile voglia di uccidere anche senza un motivo portante, bensì mosso solo dal desiderio puro di infierire su innocenti, esce di carcere dopo l'ultima detenzione durata dieci anni, comminata a seguito dell'omicidio di una anziana, e successiva alla prima, inferta a seguito del tentato omicidio della madre, fallito per puro caso.
Girovagando senza meta, l'uomo prima entra in un bar ove consuma un rapido pasto e incrocia lo sguardo incuriosito di due belle ragazze, che finiscono per eccitarlo e per fargli tornare voglia di provare piacere infierendo contro le persone da cui è attratto.
Distratto da troppi sguardi poco benevoli, il ragazzo si dilegua ed inizia a girare senza meta, fino ad entrare nel parco di una bella villa che gli sembra disabitata.
Quando però i proprietari fanno ritorno in casa, l'uomo li prende alla sprovvista e finisce per immobilizzarli.
Non si tratta di un compito particolarmente difficile, essendo l'unico uomo infermo e con gravi problemi di salute, e le due donne una anziana, e l'altra piuttosto esile ed indifesa.
Finirà nel peggiore dei modi, con tre cadaveri orrendamente seviziati caricati goffamente in una macchina ed una grottesca fuga di pochi chilometri e molti incidenti di percorso che ne segneranno il tragico epilogo tra le mani della polizia.
Liberamente ispirato alla vera storia del serial killer Werner Kniesek, il film, interpretato dall'inquietante attore austriaco piuttosto noto Erwin Leder, lo straordinario e ostico film è l'unica regia sotto forma di lungometraggio del regista Gerald Kargl, il cui stile asciutto e realistico senza alcuna concessione a livello di sentimenti, anticipa e ricorda lo stile del regista conterraneo pluripremiato ed apprezzato Micael Haneke, la cui carriera pare in qualche modo inevitabilmente ispirata o almeno affine allo stile che Kargl ha voluto in qualche modo anticipare con questa sua unica e notevole opera.
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