Regia di Tobe Hooper vedi scheda film
Una giovane vedova assume la gestione di un fatiscente cimitero assieme ai suoi due figli, nei pressi del (deliziosamente) lugubre edificio inizieranno a verificarsi eventi a dir poco paranormali.
La trama completa la si comprende dopo qualche minuto dall'inizio del film, non ci saranno colpi di scena, non ci verrà raccontato nulla di nuovo, tutto tristemente prevedibile, qualcosa però ci convince che non stiamo parlando di un giovane regista esordiente, bensì di un esperto del settore, con incredibile maestria, ci viene gradualmente sparsa attorno una raccapricciante aura malefica e carica di tensione; Per i primi venti minuti Hooper riesce a stuzzicare la nostra curiosità e mantenerci moderatamente interessati, ma poi la banalità prende il sopravvento, la tensione scompare, l'interesse svanisce e non ci rimane che aspettare che termini la prossima noiosissima ora di film. Hooper è stato uno dei principali esponenti del cinema horror anni 70, quelli che per molti rappresentano gli anni d'oro dell'horror, ma che io ritengo essere lustri cupi ed intrinsechi di una banalità disarmante. Guardando "Il Custode" si ha l'impressione che sia una parodia agli stereotipi comuni del genere, ma (purtroppo) queste non erano le intenzioni del regista. Se si dispone un un Budget misero, l'ultima cosa da fare è farlo pesare allo spettatore con qualche effetto speciale ridicolo o con attori degni di una recita scolastica. Come già detto, si salva solo la parte iniziale che merita la sufficienza, poi tutto decande esponenzialmente in un vortice di banalità, dopo la primissima parte, abbiamo l'impressione che nulla di nuovo possa esserci narrato, sappiamo già perfettamente dove ci porterà l'evolversi della trama, non resta che illudersi che prima o poi arrivi il colpo di scena che interrompa l'interminabile binario di linearità di unatrama "riciclata", buona visione.
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