Regia di Tobe Hooper vedi scheda film
Seppure diretto da Tobe Hooper, non mi aspettavo molto da questo film e devo dire che nonostante ciò sono rimasto terribilmente deluso. A parte qualche momento (pochi per la verità) in cui Hooper riesce ad imprimere un’inquietante atmosfera (vedi le scene in notturna nel cimitero o la scena in cui la madre del protagonista mette a cena il figlio e i suoi amici), “Il Custode” si rivela mediocre in ogni suo componente. La sceneggiatura (voto: 4) è banale (si cita perfino “L’Uomo Nero” con tanto di entità rinchiusa in un ripostiglio), iper diluita (vedi i primi noiosissimi 40 minuti) e piena di buchi (ad esempio non si capisce niente sulla natura del fungo e sul perché riporti in vita i morti assoggettandoli al proprio volere) con un finale che vorrebbe esser a sorpresa e che, invece, si rivela una presa di giro allo spettatore. Odiosa, poi, l’impronta da teen-movie che viene data dagli sceneggiatori che rovina quasi totalmente l’impegno del regista e degli scenografi di dare all’opera un taglio in stile anni ‘70-’80.
Imbarazzanti le interpretazioni (voto: 3.5) che sfiorano l’amatoriale (super trashosi gli zombies), così come i dialoghi (voto: 4.5). Il fatto, poi, che a dirigere il tutto ci sia Tobe Hooper (voto: 5.5) lascia non poco perplessi visto il pessimo risultato finale. Altro che criticare Dario Argento (come fa qualcuno), qui davvero si assiste ad una metamorfosi negativa che ha dell’inverosimile. Mediocre il make up (i cadaveri sono davvero riprodotti male) e gli effetti speciali (voto: 5-) in computer grafica (della quale, peraltro, si sarebbe fatto bene a farne a meno). Le scenografie (voto: 6.5+) sono la cosa migliore del film anche se probabilmente sulla carta risultavano più visionarie (buona l’idea dell’ambiente circondato dalle alghe rampicanti). Sufficiente la colonna sonora (voto: 6), non entusiasmante la fotografia. Non manca qualche tocco gore (la punta massima è un perforamento del busto di un ragazzo operato con una mano da uno zombie) che comunque non raggiunge vette troppo splatterose. In definitiva siamo al cospetto di un prodotto decisamente non riuscito da annoverare tra i peggiori films diretti dal celebre regista di “Non Aprite quella Porta”. Ti aspettiamo alla prossima, Tobe. Voto: 4.5
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