Regia di Kim Ki-duk vedi scheda film
Kim all'acme: lo zibaldone dei sentimenti umani
Dramma in tre atti, puro Kim Ki-duk. Il regista coreano cambia storia, ma la musica resta la stessa: prosegue la sua indagine sulla coscienza umana e i limiti che la definiscono; come nelle altre pellicole, l'autore non ci risparmia nulla e col solito stile essenziale e distaccato ci consegna la realtà per quella che è. Meravigliosi colori autunnali fanno da sfondo ai pochi personaggi, ognuno dei quali personifica un sentimento prevalente: l'amicizia (Vasumitra), l'espiazione (la samaritana), la vendetta (il padre/poliziotto). Nota di costume: stranisce vedere le due protagoniste farsi un selfie (prima che fosse "inventato" e invalso) con un cellulare oggi d'antan! Film imperdibile per gli adulatori del maestro coreano, che continua a porsi/porci le grandi domande, senza dare risposta: questo deve fare il cinema. L'immenso Woody Allen, per citare il regista più prolifico, rivelò come dopo ogni film non poteva che crogiolarsi così: "li ho fregati anche stavolta"...lo stesso dovrebbe pensare Kim.
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