Regia di Kim Ki-duk vedi scheda film
La samaritana è il film precedente a Ferro 3, ed è il miglior lavoro di Kim Ki-duk (insieme a Bad Guy), il più sconvolgente, il più stratificato. La pulizia stilistica e la sintesi del racconto di Kim dovrebbero ormai essere studiate nelle università. Con La samaritana, demolisce ogni consuetudine etica per lasciare allo spettatore la possibilità del come e cosa pensare. Cioè: il non plus ultra che si può chiedere al cinema. Preferiamo non dir nulla della vicenda, anche perché si rischierebbe di dare a intendere “tematiche” che non esistono. Per favore, non scambiatelo per un film moralistico o, ancor peggio, sulla pedofilia. La samaritana è sguardo su un mondo che non ha più né bianchi né neri, e il grigio mette paura; è incisione su relazioni di sangue che rivelano improvvisamente delle inadattabilità insanabili; è elaborazione impossibile di un lutto, quello per la morte della morale (appunto). Kim Ki-duk è di una lucidità che mette la pelle d’oca, e non offre facili risposte a domande più grosse della vita. Dove stiano il giusto e lo sbagliato, la ragione e il senso, è adesso luogo sconosciuto. Un film a suo modo definitivo, che lascia da soli con se stessi, senza padri e senza madri e senza guide, come evidenzia il finale.
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