Regia di Michael Haneke vedi scheda film
Il fatto che un film come "Niente da Nascondere" vinca riconoscimenti a Cannes e trionfi all'European Film Awards è una palese evidenza di come il cinema Europeo sia malconcio e ridotto ai minimi termini. Haneke, alla ricerca dell'opera consacrante, gira un film di una noia mortale che non trova soluzioni convincenti nè nella sceneggiatura nè nell'interpretazione. Poco importa se il finale chiarificatore (mi è stato suggerito che nella scena conclusiva davanti alla scuola si vedono Pierre ed il figlio di Majd dialogare; completamente anestetizzato non me ne ero neppure accorto)sublima "alti" messaggi antirazziali di incerto spessore; un film non può ridursi soltanto a questo: ci vuole una capacità narrativa, uno script, un montaggio, una fotografia, un'interpretazione adeguati ad intrattenere il pur bendisposto e preparato pubblico. Nelle lunghe sequenze fisse non si intravede nessuna grandezza artistica del regista; nè tantomeno negli abulici duetti tra i protagonisti. Evidentemente c'è chi ha aprezzato, ma l'impressione è che in mancanza di arrosto si celibrino patate e cipolle. Caldamente sconsigliato. Voto: 4-
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