Regia di Abdellatif Kechiche vedi scheda film
Stupendo. Capolavoro assoluto del cinema. Il film spiega come l' infrangere una regola, anche banale, in un contesto " altro ", come in alcune periferie, qui di Parigi, possa innescare un effetto a carambola dagli esiti imprevedibili e pericolosi che solo per puro caso, come qui raccontato, si risolvono positivamente ( Questo e' il motivo per il quale il film e' stato chiamato LA SCHIVATA ). Queste regole non sono scritte ne imposte da qualcuno, sono autocreatesi e sono utili per far convivere in periferia, fra di loro, in maniera il piu' possibile serena, individui sfortunati o dediti al malaffare, anziani e giovani, gente civile con gente socialmente pericolosa. Questo sistema di regole che chi nasce nelle periferie sembra avere innato e che e' invece semplicemente acquisito crescendo in quei luoghi, li rende luoghi esotici, nonostante distano pochi chilometri in linea d' aria dai centri cittadini. Il film, magicamente, riesce a farci entrare li e per due ore ci fa' vivere un esperienza che mai avremmo potuto fare. Spetta a Lydia, adolescente carinissima e una delle giovani protagoniste, l' onere e l' onore di infrangere una di tali regole, probabilmente scelta dal regista perche' l' unica non Beur protagonista ( Beur : giovane magrebino, nato o cresciuto sul terriorio francese ). Il suo " tragico " sbaglio e' l' aver titubato, proferendo un " ci devo pensare " in risposta all' esplicita richiesta del quindicenne Krimo di starci assieme. E' gia' tanto che una ragazzotta di periferia possa scegliere se dire si o no ; Di solito la ragazza prescelta accetta incondizionatamente. Lydia, anche se non e' una beurette e' sempre una ragazza di periferia e " ci devo pensare " non lo puo' proprio dire...Se fosse nata nel centro cittadino si sarebbe potua permettere di dirlo, di tirarsela come si dice da noi...Infatti le sue due migliori amiche, venute a conoscenza dell' accaduto quando Lydia glielo racconta accennano un sorriso, simile a quello, per esempio, di un italoamericano di Staten Island, periferia di New York, alla vista di un hippie per le strade del suo quartiere o ad altre situazioni analoghe. Sbaglia chi ricerca il significato del film guardando alla piece teatrale che i ragazzi stanno preparando per il fine anno scolastico, qualsiasi rappresentazione sarebbe andata bene, ma come Dante fa' dire a Beatrice nel settimo canto del Paradiso : L' ovra e' tanto piu' gradita da l' operante quanto piu' rappresenta la bonta' del core ond' ell' e' uscita....E' stata scelta IL GIOCO DEL CASO E DELL' AMORE di Marivaux. Il finale puo' essere letto in due modi, ugualmente validi. Il primo e' che Krimo finge di non essere in casa quando Lydia dalla strada lo chiama semplicemente perche' Lydia, che non ha compreso pienamente il suo ruolo all' interno del sistema di regole in uso fra gli adolescenti del quartiere, e' una simpatica combinaguai ; Meglio stargli alla larga...Oppure il finale e' tale perche' lui puo' permettersi un comportamento sbagliato come ha fatto lei con lui, rischiando anch' egli pero' di innescare un effetto carambola dagli esiti imprevedibili. Gli aggettivi, stupendo, meraviglioso, attori in stato di grazia ecc.., che accompagnano le recensioni di questo film devono essere spiegati perche' il film e' una minimalista storia di adolescenti, piuttosto banale. Qui entra in gioco il critico, l' acuto osservatore che e' consapevole piu' di ogni altro dell' importanza dell' opera ; Come in una nottata senza luna un lampo illumina una villetta con le scale sul davanti e tutti gli astanti vedono una figura di donna su quelle, l' acuto osservatore riesce a capire, a differenza degli altri, se sta' salendo o se invece tale figura sta' scendendo le scale, ma lei e' comunque sullo stesso mezzanino dove tutti l' hanno vista, cosi' il critico, l' acuto osservatore, gode del film come tutti gli altri pero' distingue se esso e' solo uno svago o un aspetto della realta' oggettivato oppure se esso contribuisce veramente, alla sua maniera, a rendere migliore la societa', la vita delle persone, il mondo e, qui azzardo io, siamo di fronte a forse il piu' bell' esempio di questo per quanto riguarda la settima arte.
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