Regia di Valerio Zurlini vedi scheda film
Un affresco storico molto bello su uno dei periodi più turbolenti della storia italiana. Quell'estate del '43 che cambierà radicalmente il destino dei protagonisti e di un paese intero.
Zurlini con grande maestria riesce ad incastonare perfettamente le vicende personali dei personaggi con la Storia che sta mutando radicalmente.
La prima parte del film è ovattata, quasi indifferente agli avvenimenti che si susseguono dallo sbarco alleato in Sicilia, ma il 25 luglio con la caduta Mussolini, si lacera irrimediabilmente quel tessuto di apparente spensieratezza delle spiagge romagnole. C'è un netto cambiamento nei protagonisti: entrambi si sganciano da dinamiche familiari precostotuite.
Carlo non segue il padre, simbolo di un fascismo ormai caduto e Roberta rifiuta il ruolo attribuitogli da una madre perbenista che vuole imporre le sue scelte alla propria figlia in nome della cosidetta rispettabilità.
In questo che può essere definito un romanzo di formazione, colpisce la bellezza formale del film, di cui rimangono ben impresse nella memoria la festa privata con il primo bacio di Carlo e Roberta e il drammatico finale con il bombardamento alla ferrovia in cui la Storia presenta il proprio conto ai protagonisti costretti, in particolare Carlo ad operare una scelta radicale.
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