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Estate violenta

Regia di Valerio Zurlini vedi scheda film

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La recensione su Estate violenta

di sasso67
8 stelle

Come la maggior parte delle opere di Zurlini, "Estate violenta" è un discreto film, seppure non esaltante. La guerra costituisce lo sfondo - anche se nel finale irrompe in maniera violenta e brutale - per una storia d'amore mal vista, secondo le convenzioni del tempo (ma anche oggi, chissà...). Per Carlo si tratta si un'esperienza che lo porterà, in ogni caso, a maturare (si fa per dire), tanto è vero che alla fine del film deciderà di non scappare e di andare a presentarsi alle autorità militari. Per Roberta, invece, l'esperienza sarà molto più drammatica e lacerante, perché la donna è messa di fronte ad una scelta tra l'amore e i doveri della propria condizione: di donna più matura, di madre e di vedova di guerra. Come le dice la madre, "hai trent'anni e una figlia, non farmi dire altro!".
Buona la prova degli attori, anche di Eleonora Rossi Drago, diversamente non una grandissima attrice, e di un giovane Trintignant. Ma il migliore, non c'è bisogno di dirlo, è Enrico Maria Salerno, seppure confinato in una parte minore, di fascista incattivito e spaventato. (20/08/2007)

Sulla trama

L'estate violenta è quella del 1943. Mentre l'Italia vive il dramma della guerra e dei fatti che, tra il 25 luglio e l'8 settembre, matureranno le condizioni per la guerra civile, a Riccione il ventenne Carlo, figlio di un gerarca fascista che gli ha risparmiato l'arruolamento, s'innamora della vedova di guerra trentenne Roberta, madre di una bambina.

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