Regia di Ambrogio Lo Giudice vedi scheda film
Bisognerebbe avvertire il pubblico prima che entri nelle sale: "Attenzione! Il film che state per vedere , "Prima dammi un bacio" del regista esordiente Ambrogio Lo Giudice, necessita di una predisposizione d’animo, di testa e di cuore libera da qualsiasi sovrastruttura o condizionamento esterno e di una pur labile volontà nel continuare a credere ancora nelle fiabe e nell’amore eterno!". Ma anche partendo da queste basi , riuscire a "reggere" l’istintiva, favolistica, semplice ed irreale storia d’amore di Adele e Marcello, due metà della stessa anima che il destino ha voluto unire alla nascita e dividere per una vita (o quasi!), richiede uno sforzo non comune nell’appassionarsi ed entrare in sintonia con personaggi e situazioni "incredibili" per coerenza realistica ed imbarazzanti risoluzioni narrative. Ambrogio Lo Giudice (esperienze nel campo dei videoclip e filmati pubblicitari) esordisce così al cinema con un racconto che, se nelle intenzioni dell’autore doveva trasmettere l’epicità e potente romanticismo di una storia d’amore fatta di sentimenti ed emozioni "seminati" in un viaggio di quarant’anni nella vita dei suoi due protagonisti (impegnati in un affannata ricerca l’uno dell’altra) , nella realtà si traduce in uno svolgimento parascolastico e televisivo che sortisce proprio l’effetto contrario: non emoziona e non fa palpitare i cuori (troppa melassa sulla brace!). E se i tre attori protagonisti si impegnano al massimo per rendere vivi e credibili personaggi pesantemente scritti (Adele/Stefania Rocca sincera e genuina, Marcello/Marco Cocci naturale e spontaneo, Luca Zingarett/l’amico prete Loris e voce narrante dei loro destini che, anche se a difficoltà, riesce a scrollarsi da dosso i tanti personaggi televisivi che ha interpretato!), la musica ridondante di Lucio Dalla unita ad una messinscena ed un montaggio piatti non salvano la pellicola dalla sensazione di un fastidioso torpore.
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