Regia di Ingmar Bergman vedi scheda film
Probabilmente il primo grande film di Bergman.
E' da molti considerato, a ragione, il primo grande film di Bergman. E' una storia dai forti tratti espressionisti, che narra dell'amore tra due giovanissimi che, dopo una fuga da casa, dovranno fare i conti con la vita reale. Dopo una prima parte in cui i due vivono in una città decadente e asfissiante, alle prese con le loro orrende famiglie e un lavoro deprimente, c'è la seconda in cui decidono di fuggire attraverso la natura e lì paiono ritornare a vivere e sono liberi di amarsi come in un sogno. Però la fame e gli stenti si fanno sentire e i due dovranno arrendersi e tornare indietro. Lì, anche il loro animo speranzoso e puro si ingrigisce e si inaridisce e il sogno svanirà del tutto.
Bergman, in un bianco e nero grigio e sporco, realizza una storia di disillusione, in cui i sentimenti più indomiti e poetici e la natura incontaminata vengono sconfitti dal cemento, dalle fabbriche e dalla società sempre più rozza e sgradevole. Il suo è un romanticismo sincero quanto disincantato, che contrasta bene con le sue pellicole precedenti (perlopiù trascurabili).
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