Regia di Rob Sitch vedi scheda film
E’ il bello della diretta televisiva! Ossia l’adrenalina, l’inatteso inconveniente, il precario rispetto di una "scaletta" destinato ad andare a rotoli ma anche la spontaneità, naturalezza e le emozioni che via etere e tubo catodico ci fanno sentire più "vere" le piatte e spesso fredde immagini dei nostri piccoli teleschermi! Cosa accade allora quando davanti a circa 600 milioni di persone in tutto il mondo, nell’evento televisivo più guardato del ventesimo secolo, ci scappa "l’intoppo"? Si "fa" la Storia e come in tutte le epiche e fondamentali pagine della nostra vita i primi indiscutibili artefici (dietro i nomi degli altisonanti Imperatori, Faraoni o Condotttieri) sono i "piccoli uomini", spesso anonimi, che con il loro vissuto quotidiano e silenzioso sacrificio hanno segnato le tappe della nostra esistenza. E’ ciò che avvenne nell’estate del 1969 in una remota fattoria della cittadina rurale di Parkes, nel New South Wales, in Australia: il mondo intero si stava preparando alla missione dell’Apollo XI e grazie al "padellone" (dish/parabola delle stesse dimensioni di un campo da football... un telescopio radio di 1000 tonnellate) l’intera popolazione del globo avrebbe potuto vedere le immagini dello storico atterraggio dell’uomo sulla Luna. Il regista australiano Rob Sitch ha deciso di raccontare questa incredibile avventura e in "The Dish" diventiamo testimoni di come un piccolo e semplice gruppo di eccentrici scienziati (Cliff Buxton/Sam Neill, il diplomatico ed elegante leader del gruppo; il sarcastico tecnico Mitchell/Kevin Harrington; il timido esperto in calcoli Glenn/Tom Long... con l’aggiunta del rigido rappresentante della NASA Burnett/Patrick Warburton e la zelante e sempliciotta guardia Rudi/Tayler Kane) rimasero coinvolti , sino a diventarne interpreti di tutto rilievo, negli storici eventi della "conquista della Luna"! Gli imprevisti non mancarono (non ultimo il cambiamento effettuato all’improvviso nel volo dell’Apollo XI che rese i telescopi di Goldstone, in California, inefficaci e la parabola australiana divenne l’unica speranza della NASA per trasmettere al mondo i primi passi dell’uomo sulla Luna) ma anche grazie ad essi furono ancora più forti e potenti le emozioni che questo evento televisivo riuscì a suscitare sul nostro immaginario collettivo e che il regista Rob Sitch riesce a ricreare in una leggera, sincera, divertente ed umana "parabola" sul valore e profondo onore del singolo posto che ciascuno di noi occupa, a volte inconsapevolmente altre coscientemente, nei misteriosi ingranaggi dell’Universo.
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