Regia di Carlo Verdone vedi scheda film
Verdone poteva osare di più, in questa pellicola corale che ha molti punti positivi, ma anche aspetti negativi. In primis il finale accomodante, tipo "C'ERA UN CINESE IN COMA", con Verdone che si riscatta dalla sua condizione di fallito. Bravi gli altri, Carlo un pò meno.
Verdona, Catania, la Buy e altri quattro personaggi sono in analisi, quando muore la psichiatra che li cura, di attacco cardiaco. I sette decidono di autogestirsi, scoprendo poi di essere molto amicii l'uno all'altro. Fra i casi più interessanti: l'anoressica innamorata e il nevrotico Verdone ossessionato dalla figura paterna.
L'accomodante finale.
Brava, "bona" e bella.
E' molto maturata da quel "MALEDETTO GIORNO...", ma la preferivo nel film del 1991.
E' simpatico, ma perché vuole riscattare a tutti i costi il suo perdente ?
Non è un pesce fuor d'acqua, anzi è la riivelazione del film.
Al solito.
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