Regia di Ángel de la Cruz, Manolo Gómez vedi scheda film
Gli sgherri della perfida signora D’Abondio hanno catturato tutte le talpe del bosco magico per rammendare la pelliccia della padrona rovinata dai topi e Furi, l’ultima talpa in libertà, chiede aiuto alle creature del bosco per sottrarre i suoi simili e la sua amata Linda a una triste fine. Tratto da una fiaba di Wenceslao Fernandez Florez, “La foresta magica” coprodotto dall’italiana Lanterna Magica, è il primo film europeo animato completamente in 3D. Viziati dalla perfezione tecnica raggiunta da “Shrek” e dai simpatici mostri della Pixar, l’animazione di questo film risulta in taluni momenti davvero irritante nella sua grossolanità. Ed allora ci aspettiamo che giunga in soccorso una storia che in qualche modo recuperi un gap tecnico/economico così evidente, e invece niente. Un generico ecologismo che mette l’uomo davanti alle sue responsabilità come distruttore dell’habitat naturale non basta a dare brio a una sceneggiatura monotona e che non approfitta della magia del testo originale per costruire davvero un mondo magico. E questa deve essere stata anche la convinzione del distributore che ha fatto uscire il film di soppiatto alla fine dell’effervescente periodo natalizio e senza neppure preoccuparsi di doppiare la parte cantata del film.
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