Regia di Mike Leigh vedi scheda film
Il neorealismo britannico deve molto a Leigh, forse ancor più di Ken Loach. I film di Leigh non hanno i nervi scoperti di quelli di Ken The Red, ma hanno un umanesimo più profondo e, almeno negli ultimi lavori, una luce di speranza. Questo è un grande film, corale, sincero, caldo, con attori formidabili. Il cinema italiano cadrebbe nella retorica dopo cinque minuti. Grande, grande Leigh. J'adore.
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