Regia di Brian Koppelman, David Levien vedi scheda film
Il figlio incompreso di un gangster convince lo zio a farsi coinvolgere negli affari di famiglia. Insieme a una banda di amici, criminali improbabili, il rampollo perde in una cittadina del Montana la classica borsa piena di dollari. La recupera uno sceriffo corrotto che ha abbastanza pelo sullo stomaco per affrontare i banditi in erba. Finché dalla città non arrivano quelli veri... Il produttore di “Pulp Fiction” Lawrence Bender tiene a battesimo gli sceneggiatori di “Rounders” Brian Koppelman e David Levien, al loro esordio dietro la macchina da presa. Il risultato è dignitoso: “Compagnie pericolose” è un gangster-movie non particolarmente innovativo ma certo ben studiato nell’intreccio e con una messa a fuoco convincente dello scontro generazionale tra malavitosi o aspiranti tali. Per questo bruciano di più i difetti, primo tra tutti l’utilizzo sprecato di Vin Diesel, che la sceneggiatura (o forse, chissà, i tagli al montaggio) ha reso una figura secondaria. Anche il finale, quasi una citazione meno pulp della sparatoria di “Le iene”, è però frettoloso, se si pensa al potenziale drammatico del colpo di scena che ribalta la vicenda.
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