Regia di Alain Resnais vedi scheda film
Un film decisamente atipico, come Resnais sa farne, col suo caratteristico montaggio un po' straniante, temporalità completamente mescolata, distruzione della narrazione in nome di un ricongiungimento più concettuale che cronologico delle vicende. In effetti tutto il film si compone di tre storie (René. Jean e Janine) che diventano una sorta di argomentazione per una teoria scientifica (la teoria di Laborit del comportamento umano) e tutto il meccanismo tradizionale per cui è il concetto che si modella a posteriori si ribalta essendo le storie a modellarsi da subito intorno ad una sorta di tesi.
Ne risulta un film molto interessante e direi anche molto bello per come affronta un miscuglio di generi, in particolare introducendo quasi una componente scientifica da documentario, ma perfezionato dall'uso della regia particolare di cui Resnais è maestro il film toglie ogni linearità (che è quanto una scienza esige) mostrando in qualche modo l'ambiguità fra realtà e modello/concetto e come in questo spazio vuoto aperto fra esperienza e teorizzazione si muova l'intero agire umano.
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