Regia di Joseph Warren (Giuseppe Vari) vedi scheda film
Un buco in fronte di Giuseppe Vari ha come suo forse unico pregio la sobrietà del titolo; può sembrare sarcastico, ma non lo è affatto, alla luce dei contemporanei titoloni infiniti e involontariamente ridicoli che tanti (altri) mestieranti immettevano sul florido mercato dello spaghetti western senza soluzione di continuità. La fine dei Sessanta è stata d'altronde l'epoca d'oro per il filone, che produceva svariate decine di pellicole all'anno. Scritto da Adriano Bolzoni, questo film altro non è se non l'ennesimo tentativo di variare la posizione delle virgole all'interno della stessa frase; dove per la stessa frase si intende il solito, ormai abusato canovaccio del western nostrano, mentre le virgole sono i soliti personaggi e le solite sparatorie furibonde. Il serbo Anthony Ghidra non è protagonista di grande appeal e neppure Robert Hundar (Claudio Undari) o Jhon (sic) McDouglas (cioè Giuseppe Addobbati) possono sperare di risollevare le sorti di un lavoro dalla poca sostanza di fondo. Giusto per non voler buttare via tutto quanto, non sono male le musiche di Roberto Pregadio. Ma in sè il film è davvero materia alimentare per chi l'ha realizzato e nulla più. 2/10.
Far West. La mappa di un tesoro è disegnata su tre carte da gioco, in mano a tre banditi. La lotta per impossessarsi l'uno di quelle degli altri due sarà spietata.
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