Regia di Tom Stoppard vedi scheda film
Operazione metateatrale molto bizzarra, fuori dagli schemi, che propone l'Amleto dal punto di vista di due personaggi minori, strambi e che si divertono a fare duelli retorici e/o lapalissiani, giochi di parole che li distolgono da una fine assurda. L'esordio di Tom Stoppard è divertente e ingegnoso, si avvale di ottimi attori e di una discreta scenografia, ma a volte pare perdersi o indugiare troppo in lunghezza; sembra anche anticipare il tema della morte reale nella finzione teatrale che chiude niente meno che The Baby of Macon di Greenaway, senza tuttavia la potenza, il fascino e la terribilità di quest'ultimo e certamente in un contesto diverso. In definitiva, piacevole e intrigante, ma non all'altezza del Leone d'oro. 7
Mediocre musica originale di Stanley Myers.
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