Regia di Alessio De Leonardis, Fabrizio Moro vedi scheda film
Giorgio è un giovane pugile romano talentuoso ma dalla vita sregolata e dal passato drammatico: suo padre è stato ucciso dalla malavita locale. Il suo allenatore, Massimo, cerca in tutti i modi di convincerlo a darsi una regolata e lo aiuta pagandogli i debiti che ha contratto con il boss di turno. Alla fine, Giorgio riuscirà a mettersi in regola e a disputare un incontro decisivo, anche se il prezzo da pagare sarà alto.
I registi Alessio De Leonardis e Fabrizio Moro (sì, quello che canta) si inserisco nella ormai collaudata tradizione dei film sul pugilato che, da Rocky in poi, vedono l’eroe con i guanti da boxe alle prese con una vita miserrima la cui unica via di uscita si trova sul ring. Diciamo subito che il film è girato bene, si guarda volentieri, e la rappresentazione dei sobborghi romani in preda a degrado, droga e criminalità risulta efficace. Tuttavia, la vicenda è penalizzata da un’ombra di sentimentalismo che risulta alla fine un po’ melensa - con i valori del coraggio, dell’impegno, della solidarietà tra amici, fin troppo osannati e sbandierati - e anche dall’incapacità dei due registi di fare un salto in più, e di trovare una nota originale all’interno di una trama che tende ad appoggiarsi troppo ai cliché del genere. Tuttavia, in conclusione, un risultato discreto e apprezzabile.
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