Regia di Éric Rohmer vedi scheda film
Un uomo si sposa quasi per noia con una bella, ma vacua pianista. Nonostante il matrimonio di facciata e persino i due figli avuti dalla coppia, l'amore latita. Appena lui percepisce l'attrazione di lei per un giovane musicista, la gelosia scoppia furibonda.
Questa versione piuttosto spartana, ma interessante per più motivi de La sonata a Kreutzer, celebre racconto di Tolstoj, è il primo mediometraggio di Eric Rohmer. E già questo è senz'altro un motivo d'interesse; ma le particolarità sono tante qui: innanzitutto il regista e sceneggiatore decide anche di rivestire il ruolo del protagonista, cosa abbastanza insolita per lui; e poi chiama al suo fianco sul set una serie di amici e colleghi tra i quali Jean-Luc Godard (che è anche produttore della pellicola), Jean-Claude Brialy, Françoise Martinelli, André Bazin e Claude Chabrol. Tra gli attori Imdb.com accredita anche François Truffaut; la fotografia in bianco e nero è di Jacques Rivette (!) e Roland Sarver. Rohmer sperimenta principalmente nella narrazione, tentando in più sequenze di scimmiottare l'estetica del muto (riuscendoci, peraltro) e affidando a un monologo interiore da parte del protagonista la linea logica della trama. Pochi mezzi a disposizione – lo si intuisce anche dalle titolazioni di testa e di chiusura, con un FIN scritto su una finestra – e tante idee e tanta voglia di fare: La sonata a Kreutzer è indiscutibilmente uno dei migliori prodotti della nascente Nouvelle Vague. 6,5/10.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta