Regia di Edmo Fenoglio vedi scheda film
Aleksej Ivanovic è il precettore di due bambini in casa di un generale; Aleksej è innamorato della figlia dell'uomo, Polina, che lo sprona, preoccupata per la situazione economica della famiglia, a giocare alla roulette per guadagnare velocemente del denaro. L'arrivo improvviso della nonna complica ulteriormente la situazione.
Il romanzo sul vizio del gioco che Dostoevskij scrisse per pagare i debiti di gioco (nonostante la rapidità con cui venne licenziato, uno dei suoi titoli maggiormente riusciti) viene portato sul piccolo schermo nostrano da Edmo Fenoglio, nel 1965; subito di seguito il regista dirige anche – sempre per la Rai – Il padrone del villaggio, tratto anch'esso da un racconto dello scrittore russo. Gli standard dell'epoca in materia di forma per una pellicola televisiva non sono granché, va riconosciuto subito, ma la buona messa in scena, l'ottima recitazione e l'apprezzabile rimaneggiamento del materiale narrativo (a opera dello stesso Fenoglio e di Sole Sandri) salvano il salvabile e mettono a segno uno 'sceneggiato' di derivazione letteraria assolutamente gradevole e per i limiti delle circostanze riuscito. Nel cast compaiono Mario Pisu, Giuliana Calandra, Warner Bentivegna, Lina Volonghi, Carla Gravina, Gianfranco Ombuen e Tino Carraro; fotografia in bianco e nero di Angelo Sciarra e suddivisione in due parti (durata totale di poco più di due ore) per la duplice messa in onda in prima serata. Fenoglio è all'altezza della situazione e dirige con il necessario mestiere. 4/10.
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