Regia di Guy Ritchie vedi scheda film
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Cosa ha trasformato un riservato dipendente apprendista in capo ad una azienda incaricata di trasportare valori, in un tenace garante della giustizia in grado di debellare una minaccia incombente e di freddare gli assalitori senza scrupoli che stanno minacciando sempre più in modo ricorrente le missioni di trasporto della strutturata compagnia?
Capiremo tutto al momento debito, e comprenderemo che dietro la saldezza di nervi e di riflessi che si nasconde nell'atteggiamento silenzioso e schivo del nostro protagonista, si cela una persona ferita nei sentimenti e privata, con violenza gratuita ed immotivata, del suo più forte affetto e ragione di vita.
Si fa forte di un cast colmo di nomi di spicco il regista Guy Ritchie, coinvolto anche nella scrittura a rimetter mano al film del francese Nicolad Boukhrief del 2004, ovvero quel adrenalinico e riuscito Le convoyeur con protagonisti Albert Dupontel e Jean Dujardin.
Ma il risultato, nonostante lo scintillio del cast, è tutt'altro che scontato, e la vicenda, scritta con superficialità e senza dare spessore ai personaggi coinvolti, appare meccanica, anche montata maluccio con flashback che non sortiscono granché effetto dinamico ed esplicativo per suggerire sviluppi futuri all'intrigo.
Ma è soprattutto la staticità marmorea si Jason Statham ad appesantire il risultato, o l'utilizzo sprecato e senza motivo di attori altrove piuttosto validi come Josh Hartnett, messo alla berlina di un personaggio banale e per nulla caratterizzato.
Un film sbrigativo che sbroda sui soliti sentimentalismi legati alle dinamiche familiari compromesse, e che dovrebbe puntare tutte le sue carte sul carisma del protagonista, a cui il solito muscolare Statham non riesce a donare alcun risvolto interessante o degno di nota.
Nel ruolo del cattivo, uno Scott Eastwood dall'occhio guercio ce la mette tutta per dare un po' di carisma al suo perfido personaggio.
Ma tutto naufraga nella scontata routine di un film dalla confezione scintillante, impeccabile, ma pervaso di vuoto e di cliché da film per la tv, di certo non degne di un regista esperto nel noir e, altrove, sempre piuttosto a suo agio nel far brillare il suo cast di celebri presenza maschili dedite ad affari quasi sempre loschi o al limite del lecito.
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