Regia di Michele Massimo Tarantini vedi scheda film
Trascorre appena una manciata di secondi dall'inizio della pellicola, che già sotto i titoli di testa Tarantini decide di giocarsi la carta migliore di tutto il film, inquadrando sapientemente in primo piano le leggendarie bocce della Fenech. E' al volante per le vie del centro di Roma, con una guida definibile con un eufemismo 'sportiva'; praticamente, da questo momento ai titoli di coda non succederà nulla. Nulla che non si sia già visto (e rivisto) nello sconfinato filone eroticodemenzale che da anni sta travolgendo il cinema italiano, nulla soprattutto di significativo, che riesca ad andare un minimo oltre la macchietta, il più rozzo e qualunquista dei luoghi comuni. E' così che i poliziotti sono sbadati ed i delinquenti non sono da meno come pasticcioni; ma tutti sono accomunati da una scoperta passione per (il corpo del)la Fenech, i cui particolari anatomici sono esposti a più riprese davanti alla macchina da presa, anche (e soprattutto!) quando non strettamente necessario. Fra gli altri interpreti troviamo Gianfranco D'Angelo, Aldo Maccione, Giacomo Rizzo, Enzo Cannavale, George Hilton, Michele Gammino ed anche, in una parte minore, Alvaro Vitali: ok, Gassman non c'è, ma qualcosa di meglio lo si poteva sicuramente ricavare. Francesco Milizia scrive la sceneggiatura insieme al catastrofico regista; per la fiacchezza ed il tenore sconquassato della storia, nonchè per la comune presenza del trio D'Angelo-Vitali-Gammino, si può intavedere un tenue legame con il precedente lavoro di Tarantini con protagonista la Fenech, cioè La poliziotta fa carriera (1976). 2/10.
Una giovane e formosa tassista guida in maniera spericolata; la polizia la utilizza come collaboratrice per sgominare una feroce banda criminale.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta