Regia di Robert Altman vedi scheda film
L'anziana vedova Cookie Orcutt (Neal) vive ormai da anni in uno stato di parziale isolamento, rotto soltanto dalla presenza dell'affettuoso Willis (Dutton) e dalla comparsa saltuaria di sua nipote Emma (Tyler). Decide così di raggiungere suo marito in cielo, accompagnando il gesto finale con la redazione di una breve lettera d'addio a Willis. Il caso vuole però che la prima ad accorgersi del suicidio sia l'avida nipote Camille (Close), che non vede l'ora di liberare la casa per appropriarsene. Fatte scomparire le prove del suicidio, Camille inscena un delitto a scopo di rapina, del quale viene accusato proprio il tenero Willis. Ma la testimonianza di un ragazzino renderà un ferale contrappasso a Camille.
Scritto da Anne Rapp, toccato dal consueto registro corale da un Altman in gran forma, La fortuna di Cookie nasconde il proprio asso nel conflitto di ruoli che interessa tutti i protagonisti della vicenda, ambientata in una piccola cittadina (il film è ambientato a Holly Springs, nel Mississippi). Camille infatti dirige il piccolo gruppo di teatranti della locale chiesa presbiteriana, del quale fanno parte l'avvocato che dovrà difendere Willis e un agente di Polizia. Virato spesso su registri che sfiorano il grottesco, leggero e pieno di grazia, interpretato magnificamente e montato con grande professionalità, La fortuna di Cookie testimonia la forza di un talento registico che non accenna a spegnersi.
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