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Random Acts of Violence

Regia di Jay Baruchel vedi scheda film

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La recensione su Random Acts of Violence

di undying
6 stelle

Thriller a tratti auto riflessivo sul genere, molto ben girato e fotografato. Un film in grado di garantire un piacevole intrattenimento. Vagamente in debito con Tenebre di Dario Argento, per lo spunto centrale (un autore di fumetti che ispira con le sue tavole le gesta di un serial killer).

 

locandina

Random Acts of Violence (2019): locandina

 

Presso la strada I-90, dal 1987 al 1991 un killer sanguinario ha compiuto sei delitti accertati, contraddistinti da un modus operandi che prevedeva la messa in posa, post mortem, "artistica" dei corpi martoriati delle vittime. Mai identificato, l'assassino ha ispirato Todd (Jesse Williams), un disegnatore che ha modellato il personaggio dei fumetti, Slasherman, sulla falsariga del reale omicida. Assieme alla fidanzata Kathy (Jordana Brewster) e agli amici e collaboratori Ezra (Jay Baruchel) ed Aurora (Niamh Wilson), Todd intraprende un lungo viaggio (partendo da Toronto) in macchina con la doppia finalità di trovare ispirazione per realizzare l'ultimo numero del fumetto e, al tempo stesso, per partecipare ad una serie di incontri promozionali. Quando la polizia rinviene il corpo di tre adolescenti, uccisi e assemblati esattamente come nel "trittico" (un multiplo omicidio inventato appositamente per la serie a fumetti), Todd sospetta che un emulatore sia di nuovo in azione, ispirato proprio dai suoi disegni. Il dubbio diventa poi certezza quando viene contattato telefonicamente dal killer, che anticipa le sue intenzioni pronunciando diverse serie di tre numeri, il cui senso apparirà chiaro troppo tardi...

 

"Non può esserci nessun inizio, senza una fine.

Non può esserci oscurità, senza colore e luce.

Più vicino guardi qualcosa e meno vedrai.

La verità è la prospettiva forzata che muta l'astratto in realtà.

La vera arte nasce dalla verità, tutto il resto sono solo casuali atti di violenza ..."

(Monologo d'apertura e chiusura)

 

scena

Random Acts of Violence (2019): scena

 

L'attore canadese Jay Baruchel scrive, assieme a Jesse Chabot, Justin Gray e Jimmy Palmiotti una sceneggiatura vagamente in debito con Tenebre di Dario Argento, per la presenza di un artista (un disegnatore di fumetti) che attira l'attenzione di un omicida sanguinario, mosso a compiere "emulativi" delitti da un senso distorto dell'arte. Baruchel dirige, e interpreta il ruolo di Ezra, qui alla seconda regia dopo la commedia sportiva Goon: last of the enforcers (2017). E' un film dalla lunga gestazione, dato che già nel 2011 Eminem avrebbe dovuto prendervi parte.

 

scena

Random Acts of Violence (2019): scena

 

Ben girato, fotografato e montato, nonché impreziosito da brevi inserti d'animazione, Random acts of violence presenta testi decisamente sopra alla media per il genere, pur se buona parte del film soffre dello stile "americano", con prolissi dialoghi espressi a ripetizione, in fretta e senza sosta. Incerto sulla posizione etica da perseguire, ovvero sull'osservazione critica circa l'esibizione di scene violente a livello artistico (nel fumetto e, per traslazione, nel film), ovvero che possano essere un modo per "legittimare la violenza e feticizzare il Male", Baruchel opta per comporre suggestive (pur se mai del tutto esplicite) scene di sangue che, per quanto ben girate, mai riescono veramente a restare impresse.

 

scena

Random Acts of Violence (2019): scena

 

Diverso il tema thriller, predominante e insinuante a partire dal secondo tempo. Complessivamente Random acts of violence è un buon film, scorrevole e anche avvincente, ma sicuramente può impressionante solo chi non è abituato a visionare horror o thriller. Per tutti gli altri, ovvero quelli abitudinari al genere, potrebbe comunque rappresentare un piacevole diversivo.

 

Jay Baruchel

Random Acts of Violence (2019): Jay Baruchel

 

"Viviamo in un mondo in cui ci nascondiamo per fare l’amore, mentre la violenza e l’odio si diffondono alla luce del sole." (John Lennon)

 

F.P. 25/09/2020 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 80'39")

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