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18 regali

Regia di Francesco Amato vedi scheda film

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La recensione su 18 regali

di Furetto60
7 stelle

Dramma umano, spruzzato con una vena soprannaturale.Intenso e commovente

Una fiaba agrodolce, emozionante e commovente, per raccontare un destino amaro. E’ quello di Elisa Girotto, persona realmente esistita, che un cancro ha portato via ad appena quarant’anni, dopo la nascita della sua unica figlia, Anna. Per quanto spaventata, Elisa non si è mai fatta sopraffare dalla disperazione, e sapendo di avere i giorni contati, decise con l’ausilio di alcune amiche e soprattutto del marito, di mantenere una sorta di contatto con la figlia anche da morta, organizzando per lei  doni da farle recapitare ad ogni compleanno fino al compimento del diciottesimo anno d’età. Quando questa incredibile storia, si diffuse su stampa e web, facendo il giro del mondo, attirò l’attenzione di numerose produzioni estere Alessio Vincenzotto, il vedovo di Elisa, per una sorta di pudore, era riluttante inizialmente ad accogliere le numerose proposte di adattamento cinematografico, si è convinto solo quando ha compreso che il progetto artistico del regista Amato era solido e sensibile e teneva in debito conto  quanto lui avrebbe narrato. Così è nato “18 regali”, a cui lo stesso Vicenzotto ha collaborato in sceneggiatura, un dramma straziante, ma anche una straordinaria celebrazione della vita che reinventa il fatto di cronaca immaginando l’incontro tra questa madre e sua figlia, in una sorta di terza dimensione dove coesistono presente e passato.

All’inizio della storia, Elisa, incinta, si reca in ospedale per una tac di controllo, li il medico le diagnostica un tumore in stato avanzatissimo, sbigottita e spaventata, non riesce nemmeno a dirlo al marito, all’inizio. Poi ritrova la forza per pianificare il futuro, non il suo che ormai non c’è più, ma quello della figlia.Intuiamo la sua dipartita e assistiamo in una sequenza di pochi fotogrammi alla crescita di Anna, finché la ritroviamo, ormai adolescente e profondamente infelice, insofferente e seccata del fatto che il giorno del suo compleanno coincida con quello della morte della madre, non gradisce i suoi regali postumi, che sembrano solo rinnovare il suo dolore. Alessio, il papà come ogni anno, invece non si sottrae alla prassi, stabilita della defunta e amata consorte e consegna alla figlia Anna il regalo lasciatole da Elisa, ma un desiderio di ribellione e un senso di vuoto incolmabile, la spingono a scappare dalla festa organizzata dal padre. Si ritrova a vagare di notte, sotto una pioggia battente, in mezzo alla strada e una macchina, la investe. Ed è qui che c’è la svolta soprannaturale, Anna dopo il trauma perde i sensi, ma al suo risveglio si ritrova faccia a faccia con la madre, che non ha mai conosciuto, accorgendosi di essere stata catapultata a diciotto anni prima e di avere la possibilità di trascorrere con Elisa i mesi che vanno dalla scoperta del cancro fino alla morte. Si stabilisce un bel rapporto tra loro, senza che Anna possa ovviamente poter confessare perlomeno all’inizio di venire dal futuro ed essere sua figlia. Il destino le offre così l’occasione di conoscere la madre, e farsi conoscere a sua volta, in uno straordinario viaggio ricco di emozioni, ha la possibilità di comprendere anche le scelte e i comportamenti del padre, Alessio alias Edoardo Leo. Questo lungo tuffo indietro nel tempo, le consentirà di fare pace con i demoni del suo passato ed elaborare in modo definitivo il suo lutto, prendendo atto che per quanto possa essere dolorosa la vita, vale la pena di essere vissuta, l’affetto del padre, dei nonni e di tutti i parenti e amici,tanti, nonché quello retro-datata, della madre sono i tanti buoni motivi che danno comunque valore alla sua vita. In chiusura Anna confessa la verità a Elisa, poco prima che raggiunga la sala parto. 

 

 

 

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