Regia di Gianni Amelio vedi scheda film
Pseudo biografia romanzata, tra il thriller, il dramma e la commedia, di Bettino Craxi, realizzata per commemorare il ventesimo anniversario della sua dipartita.
Prima di esaminare il film in sé c'è da chiarire un particolare: cos'è HAMMAMET? Cioè, che genere di film è? Come biografia ha lo stesso parametro che possono avere THE RAVEN e NELLA STRETTA MORSA DEL RAGNO per Edgar Allan Poe. Ovvero prendere un protagonista realmente esistito e infilarlo in una storia inventata di sana pianta. In questo caso la vicenda di Bettino Craxi è solo parzialmente inventata (quindi si può ancora considerare biografia romanzata). Altra premessa: è un film pro o contro la figura dello statista? In realtà, come vedremo esaminandolo, né l'uno né l'altro.
Il film parte con la scena di un bambino che tira un sasso ad una finestra (tornerà per la spiegazione nel finale), un attimo dopo siamo alla Conferenza Piramide del Partito Socialista Italiano, dove Craxi incontra un suo collaboratore in crisi. Finita anche questa scena ci troviamo ad Hammamet, negli ultimi anni dello scorso millennio, dove l'ex presidente del PSI Bettino Craxi si è ritirato, in una villone megasorvegliato 24h24 da un piccolo esercito privato, dopo la fuga dall'Italia dov'era indagato. Qua vive con moglie, figlia (che l'autore del soggetto si permette di chiamare Anita, omaggio alla passione che Bettino nutriva per la storia di Garibaldi, mentre nella realtà si chiama Stefania e non è così carina), il nipotino (che gioca a fare Garibaldi!) e un viavai di amici e feste (con un Bobo Craxi che sembra Christian De Sica in SAPORE DI MARE di Carlo Vanzina, esplicitamente citato con un brano della colonna sonora). Un giorno, nella notte, un ragazzo è sorpreso nella villa. Poco dopo si scopre che...
Raccontato narrativamente come un thriller ed interpretato magistralmente da un Pierfrancesco Favino che imita alla perfezione movenze e taglio di voce dello statista, mentre il top di bravura è raggiunto però dai truccatori che modellano su di lui un volto più autentico di quello di Bettino Craxi stesso. Il buon Gianni Amelio, per ricordarci che questo è un film e non un documentario e che lui è un regista fantasioso, regala alcune sequenze ambigue ma visivamente notevoli (il bambino che, utilizzando il modellino di un aereo e i soldatini, gioca alla Crisi di Sigonella come se fosse una cosa divertente, mentre nella realtà è costata la vita ad un paralitico ebreo americano, il sogno con grottesche figure felliniane, lo sviluppo della cancrena, etc...), metafore divertenti (Craxi che ha sempre fame e arriva a mangiare nel piatto altrui), qualche ambiguità che può farlo sembrare un film pro (da buon socialista aiuta la popolazione locale povera ad avere assistenza medica, è alla buona con tutti, etc...), un bel senso di mistero nel finale e ottime location.
A conti fatti mi chiedo:
Mi è piaciuto? Sì.
Bettino Craxi era così simpatico come il film lo dipinge? Non so, mai conosciuto di persona. Come politico ha fatto cose buone ma anche parecchie cose cattive (magna magna e un po' troppo pappa e ciccia con gli arabi).
Nel suo Anniversario di Morte meritava un film che lo ricordasse? Penso di sì, se si doveva (o voleva) realizzare un lavoro su di lui non c'era miglior periodo che un anniversario e, comunque, è stato, nel bene e nel male, un personaggio storico importante.
Gianni Amelio è un bravo artista? Beh, pessimo storico ma, sicuramente, grande artista della macchina da presa!
Ne consiglieresti la visione? Assolutamente sì, nel bene e nel male è, comunque, un'esperienza visiva indimenticabile.
Ho finito!
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