Regia di Pietro Marcello vedi scheda film
Luca Marinelli si riconferma una delle rare perle del panorama cinematografico italiano dove i talenti si contano sulle dita di una mano. Il film mette a fuoco lo spirito masochistico del popolo connettendolo con le illusioni e le speranze dell'età giovanile. I giorni di gloria giungono, l'amore si rivela fasullo, e la fama acquisita è impotente contro il moloch sociale votato alla catastrofe. Il finale è emblematico di un sentimento di sospensione vissuto dal protagonista inchiodato allo spirito libero e all'intelletto critico come una vocazione esistenziale. Non tutto mi sembra armonico - per esempio, la donna simbolo di un ideale cavalleresco da conquistare, rappresentato in modo troppo freddo e rarefatto - , ma il film esprime un tema poco compiacente nei confronti del pubblico che è proprio quello che deve fare ogni buon film: mostrare parti invisibili di se stessi che tendiamo a non voler vedere. Se i film ci mostrano esattamente quello che vogliamo non servono a nulla.
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