Regia di Iosif Khejfits vedi scheda film
Il film è del 1960, ma sembra di un'altra epoca. Ed è comunque un buon film, nonostante che io non ami le trame e le atmosfere cecoviane. Proprio da un racconto di Cechov è tratto il soggetto di questa "Signora dal cagnolino" che, volendo banalizzare, è la vicenda di un'avventura extraconiugale nata nella stazione termale di Yalta, in Crimea, ambientata alla fine dell'Ottocento. Ma questo, appunto, volendo banalizzare, perché la materia è trattata in maniera convincente, con uno stile antiretorico che risente dell'ironia cecoviana, ma anche con una partecipazione emotiva al dramma dei due amanti (entrambi, per ragioni diverse, malmaritati), che inopinatamente riesce a commuovere.
Se la materia del film non cede al melodramma (e comunque si tenga conto che un film sovietico di critica borghese "dall'interno" era qualcosa di molto nuovo per l'epoca) è merito dell'ispirazione del regista, della maestria dei due attori principali (soprattutto Batalov sa rendere i vari passaggi del Dimitri prima seduttore termale, poi innamorato perso e marito fintamente felice, ma brava anche la Savvina che nel 1967 fu poi Asja Kliacina per Konchalovskij) ed anche del direttore della fotografia, Andrej Moskvin, che si adatta mirabilmente alla freddezza o al calore degli ambienti e ai sentimenti dei personaggi.
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