Regia di Tatsuya Nagamine vedi scheda film
Ventesimo film di Dragon Ball, il primo brandizzato Super, budget più grosso nella storia della serie oltre che miglior incasso in assoluto tra le pellicole narranti le storie di Goku e compagni. L'enorme sforzo produttivo, data anche la funzione celebrativa del prodotto, regala a nuovi e vecchi fan un'opera estremamente godibile, capace di amalgamare l'umorismo bambinesco di Akira Toriyama con una propensione alla spettacolarità che, finalmente, trova uno sfogo di alti livelli.
Grandi meriti al regista Tatsuya Nagamine, il quale ha optato per una classica divisione della vicenda in tre atti, raccontando una storia conosciuta ma mai, fino ad ora, vissuta drammaticamente come la distruzione del pianeta Vegeta ed il commovente salvataggio del neonato Kakaroth, per poi sfruttare al massimo il potenziale epico di una trama semplice, ma ben narrata, regalandoci i quaranta minuti di combattimento migliori di tutto Dragon Ball: l'occhio del regista riempie lo spazio filmico (una landa ghiacciata scenograficamente di grande impatto) con coreografie variegate e fantasiose, facendo volteggiare le inquadrature tra i corpi dei guerrieri, interessandosi a quei piccoli dettagli che riescono a dare finalmente una vera e propria "terza dimensione" a battaglie che spesso, nella storia del brand, si rivelavano invece piatte e ripetitive.
Dragon Ball Super: Broly è una gioia per gli occhi, un'esplosione di colori che assorbe lo spettatore, rapito dall'ottimo miscuglio di dinamicità e adrenalina; le gag sdrammatizzano senza mettere i personaggi in imbarazzo e la serie compie un deciso passo in avanti sul piano artistico.
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