Regia di Claudio Bonivento vedi scheda film
La vita coraggiosa e difficile della giornalista Federica Angeli, impegnata contro la mafia.
La storia di Federica Angeli è da brividi: una fiction a lei dedicata, nonostante la giovane età della giornalista, non è affatto un gesto eccessivo. Giornalista di Repubblica, classe 1975, dal 2013 si ritrova sotto scorta a causa delle numerose minacce di morte ricevute dai clan mafiosi di Ostia, dove la Angeli ha dato un netto contributo a scoperchiare il marcio dell’inchiesta detta Mafia Capitale. Nelle quasi due ore di film televisivo – produzione Rai, va rimarcato quando la tv di Stato si occupa di personaggi e temi simili – A mano disarmata racconta con sufficiente ritmo e con una discreta scrittura per lo schermo (sceneggiatura di Domitilla di Pietro dal libro omonimo e autobiografico della giornalista) una vicenda sulla quale fallirebbe qualsiasi tentativo di spettacolarizzazione, anche in buona fede; l’operato di Claudio Bonivento dietro la macchina da presa va quindi altresì salvato. Allo stesso modo si rileva la buonissima interpretazione della protagonista Claudia Gerini, attrice che negli anni è saputa crescere tanto e che è indubbiamente giunta alla statura necessaria per vestire panni tanto complicati; al suo fianco, fra gli altri, si possono poi citare Ninì Salerno, Francesco Pannofino, Mirko Frezza, Rodolfo Laganà, Francesco Venditti e Massimo De Francovich. Bonivento, maggiormente attivo come produttore, non è nuovo come regista di storie ‘nere’ e impegnate per il piccolo schermo; la sua ultima regia era infatti stata Vi perdono ma inginocchiatevi (2012), film sulla scorta del giudice Falcone morta con lui nell’attentato di Capaci. 5/10.
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