Nella sezione Tutti ne parlano della Festa del cinema di Roma, dove abbiamo trovato il meraviglioso e imperdibile Belle Epoque, è stato presentato anche, direttamente dal Sundance festival, Share di Pippa Bianco.
Il titolo ha a che fare sia con la "condivisione" tra amicizie, scambi di affetto, empatia, compiti, sia con la faccia più brutta della condivisione, quella virale di internet.
L'episodio ruota tutto intorno a una festa dove Mandy, studentessa sedicenne apparentemente per aver bevuto troppo, viene trovata a terra e filmata mentre qualcuno aproffitta di lei. Questo video diviene ovviamente diffuso tra tutti, compagni di scuola e non, fino ad arrivare ai media, televisione compresa.
L'inevitabile disastro che questo genera, sia a livello psicologico che sociale che intimo è evidente, ma aver fatto un film su questa tematica così diffusa e sempre un pò mascherata o protetta da famiglie dei colpevoli, autorità, che rende la violenza di un branco equiparabile a quella di un gruppo di cani di fronte a un osso, è un dovere oltre che artistico anche morale e sociale, per denunciare la brutalità, a cui molte donne sono sottoposte.
Lodevole quindi l'impegno per la tematica poi però il film rimane un pò incartati su se stesso senza andare a fondo nelle motivazioni dei deficienti, ne nell'intimo disagio e tantomento nelle svolte delle indagini da una polizia bloccata da identità mascherate dietro un gruppo .
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