Trama
In occasione dell'80° anniversario della promulgazione leggi razziali nel 2018, si ricostruiscono le vicende che portarono dalle leggi contro gli ebrei italiani alla loro deportazione (1943-1945) attraverso cinque storie raccontate in gran parte dai diretti protagonisti. A iniziare da quella di una famiglia di ebrei fascisti, la famiglia Ovazza, massacrata sul Lago Maggiore nell'autunno del 1943, passando per la storia di un ebreo del Ghetto di Roma, il mitico 'Moretto', che decise di lottare contro la persecuzione e che riuscì a salvarsi flirtando con la nipote di un collaborazionista fascista. Fino a quella di Franco Schonheit e dei suoi genitori, tutti sopravvissuti ai campi di sterminio nazisti. Seguono poi la vicenda di una ebrea di Fiume, che si salvò nascondendosi presso la casa di un incisore del Vaticano, e infine la storia di una famiglia di presunti delatori fascisti accusati di aver denunciato i vicini ebrei ai tedeschi. A parlare infatti non sono solo le vittime, i perseguitati ma anche i cosiddetti persecutori. A loro si affiancano gli altri testimoni, cioè quella stragrande maggioranza di italiani che non aderì alle leggi razziali, ma neppure vi si oppose.
Note
Il racconto si snoda attraverso le testimonianze delle preziose immagini d'archivio e una mole di documenti d'epoca pubblici e privati, per raccontare un viaggio tra i movimenti giovanili di estrema destra e la vicenda delle strade ancora intestate, a 80 anni di distanza, ai firmatari (o presunti tali) del Manifesto della Razza.
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